Le balbuzie

A cura di Dott.sse Dalia Siddi e Sara Biancalani


La balbuzie o Disturbo della fluenza ad esordio infantile (DSM-5-TR), è un disturbo della comunicazione verbale caratterizzato da alterazioni nel ritmo della parola, dette disfluenze. 
La persona sa con precisione ciò che vorrebbe dire, ma è limitato nell’esprimersi da frequenti blocchi, ripetizioni o prolungamenti del tutto involontari. L’intensità di tali fenomeni alterano in maniera accentuata il flusso del parlato e possono causare difficoltà nella gestione di situazioni comunicative della vita di tutti i giorni e talvolta avere un impatto sulla partecipazione in ambito affettivo, scolastico e lavorativo.
A queste difficoltà possono associarsi movimenti secondari della faccia o altre parti del corpo (cinestesie).
Tra i due e i tre anni di età, alcuni bambini ripetono parole o frasi, oppure esitano. Molto spesso questa disfluenza è transitoria e scompare dopo un breve periodo di tempo. Se tale condizione dovesse perdurare in modo più accentuato o in modo più prolungato nel tempo, è consigliato rivolgersi ad un neuropsichiatra che possa inviare la famiglia ad un logopedista e/o ad uno psicologo con formazione specifica in balbuzie nel caso in cui:
  • Sia presente in famiglia un genitore, un fratello o un membro della famiglia con disfluenza nell’eloquio
  • Se la balbuzie insorge dopo i 3,5 anni
  • Se dall’emergenza della disfluenza sono passati 6-12 mesi
Il neuropsichiatra fa la diagnosi che avviene per esclusione di eventuali deficit motori e sensoriali derivanti da danni neurologici insieme al globale sviluppo cognitivo, motorio e linguistico.
Il logopedista si occupa di dettagliare lo sviluppo linguistico e le caratteristiche della fluenza verbale e insegna le tecniche per facilitare la fluenza e modificare la balbuzie.
Lo psicologo cognitivo comportamentale, con il coinvolgimento di coloro che si occupano del bambino, svolge un lavoro sull’autostima e sull’attitudine comunicativa del bambino.